Sito n° 11

Galleria

 

PERCORSO ITINERARIO ARTISTICO

 

 

Iniziata nell’ottobre del 1931 sotto la direzione dell’Ing. Astori di Bergamo, la galleria di Valzurio venne costruita dall’imprenditore rovettese Nazzareno Marinoni. Aveva lo scopo di rifornire d’acqua potabile le abitazioni dei paesi dell’altopiano rovettese (Rovetta, Fino del Monte, Cerete e Clusone). La sorgente originaria parte dalla località Spinelli di Valzurio, di proprietà del Comune di Rovetta e la tubazione rovettese convoglia nella Valle Borlezza 25-29 litri d’acqua al secondo.

INPUTS: (COLLEGAMENTO)

L’ingresso di Valzurio si trova nella località Cuca a quota 827 metri sul livello del mare, in una zona di bosco misto a latifoglie collegata con un sentiero alla frazione di Valzurio (a circa 20 minuti) , mentre l’uscita verso Valzurio sbuca in val Tasèra a quota 813, oggi raggiungibile dalla via Lò.
Fino agli anni Sessanta era accessibile a tutti e veniva utilizzata per trasportare soprattutto la legna che i rovettesi tagliavano nell’altra vallata. Aveva anche una funzione sociale: alcuni rovettesi hanno trovato la “morosa”, cioè la fidanzata, proprio nella valle confinante. Poiché la galleria è molto stretta, per il trasporto di legna e materiali le famiglie si dotavano di un carretto molto piccolo, costruito su misura della larghezza minima consentita.
Ancora oggi, in alcuni punti della galleria si possono notare i solchi lasciati dal passaggio dei carretti. Il tunnel non era illuminato, perciò si utilizzavano le lanterne simili a quelle dei minatori, oppure si procedeva al buio.
Poiché non c’erano i portoni d’ingresso e l’andamento della galleria è costituito da due linee rette, di giorno era sempre possibile vedere almeno una delle due aperture. Al punto di incrocio fra le due rette si vedono entrambe le uscite. Questo guidava chi stava superando la galleria anche al buio. A lato della galleria ci sono le tubazioni (tre in tutto) in cui scorre l’acqua per gli acquedotti. Anche queste guidavano il viaggiatore, che appoggiando un bastone sul tubo, intuiva il percorso. Inoltre due grosse saracinesche in metallo, chiamate “campane” per la loro forma, “suonavano” al battito del bastone e questo indicava con precisione la posizione rispetto alle due uscite.
Oggi la galleria continua ad avere la funzione per la quale era stata costruita, rifornendo di acqua i paesi di Rovetta, Clusone, Fino del Monte, Cerete e Songavazzo.

Alcuni dati sulla galleria.

Lunghezza del tunnel: m. 1.684

Altezza media della volta: m. 1,70

Quota di ingresso a Rovetta: m. 813 s.l.m.

Quota di ingresso a Valzurio: m. 827 s.l.m.

Pendenza della galleria: 0,83%

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